Il sogno
di questo progetto nasce nel vagone di terza classe del treno indiano che da un
lago generato da un fiore di loto nel deserto del Rajasthan, mi ha portato nel
piccolo villaggio di Seerar, alle pendici dell’Himalaya, di cui si racconta che
i suoi abitanti siano sacri agli dei Shiva e a Parvati per diritto di nascita. È
proprio questo luogo che 70 anni fa ha dato i natali allo yogi Swamiji, ed è tra queste montagne che Swamiji ha
camminato per più di 10 anni come un monaco errante con il solo supporto di
Dio… ma io Swamiji l’ho incontrato quest’inverno a Pushkar (Rajasthan), nell’antico
tempio sulle rive del lago sacro conosciuto come Pushkar Meditation Temple.
Con gli
occhi sorridenti, la barba lunga e la saggezza benevola di chi ha i capelli
bianchi, al PMT, istituto di formazione certificato Yoga Alliance, Swamiji incontra
ogni giorno viaggiatori e pellegrini da tutto il mondo con l’obiettivo di restituire allo yoga il suo significato
originario di disciplina spirituale, lavorando con tenacia ed umiltà per
smantellare tutte le false credenze e i limiti auto-imposti che ci derivano da
una concezione materialistica dell’esistenza di stampo tutto occidentale.
“Sappiamo tutti di essere Anima, ma quanti di noi ci credono veramente?” (Swamiji)
Come tanti
altri prima di me, in 20 anni di
insegnamento e nel corso di incredibili viaggi tra Pushkar, Mumbay, New
York, Berlino e Rishikesh, Swamiji mi ha accompagnato in un percorso fortemente
trasformativo attraverso gli aspetti sottili dello yoga e della meditazione. È quindi
da un’esperienza diretta e personale e dal desiderio di condividerne i benefici
con tutti coloro che lo vorranno che è nato il progetto del workshop residenziale ‘Raja Yoga: la via
regia verso il Risveglio Spirituale’.
Dal 3 al 9 agosto, in un luogo di pace tra le morbide colline
marchigiane – La Ragola CountryHouse & Yoga Reatreat di Ostra, in Provincia di Ancona – Swamiji
guiderà un ritiro residenziale di sei giorni dalle pratiche ‘esterne’ del Bahir
Yoga sino ad arrivare alle pratiche ‘interiori’ del Samyama.
Tutto il percorso – articolato quotidianamente in due
classi di yoga, una camminata meditativa in silenzio al risveglio, una classe
di teoria attraverso gli 8 rami dello ‘Yoga Sutra’ di Patanjali e un Satsanga
(canto di mantra sacri) al tramonto – è concepito affinché ogni partecipante torni
alla quotidianità in possesso di una mappa
del percorso spirituale, personalizzata in base alla propria singolare
esperienza e al proprio irriducibile essere.
Il workshop, in lingua inglese con traduzione
simultanea in italiano, è ospitato nelle attività dell’undicesima edizione del
festival Nottenerawww.nottenera.it, che quest’anno si
esprime sul tema della comunità.
“Spiritualità, yoga e meditazione sono decisamente
linguaggi contemporanei in questo momento storico” – affermano gli organizzatori
di Nottenera festival.
Continua Swamiji – “Le scritture indiane definiscono
il concetto di comunità, samashthi, come un tutto complesso e aperto in
opposizione al concetto di individualità, vyshti. Samashthi si basa sulla
premessa che in quanto Anima siamo sostanzialmente un unico essere. Il ruolo
dello yoga è proprio quello di aiutare a creare una comunità in cui l’identità
di ogni membro sia costituita a partire dal sentire condiviso di essere una
meravigliosa, divina unità”.
Per informazioni sul workshop contattare Valentina: valentina.fulvio@outlook.it (m.
329 6251643) e visitare http://www.nottenera.it/2017/workshop.php.